Il settore meccanico è da sempre uno dei fiori all'occhiello del Made in Italy, esporta da sola più di 44 miliardi di euro (2015), sempre in aumento rispetto all'anno precedente. Da sola insomma funziona più del settore alimentare, di quello della moda e del design. Sono più di 6 mila le domande di brevetto europeo in ambito meccanico e trasporti che provengono dall'Italia (2011-2014). I mercati in cui questo settore ha più successo sono i principali importatori mondiali (Usa, Cina, Germania, Francia, UK) ma anche i nuovi mercati, il Messico, la Turchia, l'Arabia Saudita, la Thailandia e la Polonia.
Made in Italy: storia dell'industria meccanica
A cavallo tra Otto e Novecento l'industria meccanica italiana ha avuto un grande sviluppo, specializzandosi soprattutto in motori e in macchine agricole e tessili. Alla fine della prima guerra mondiale lo sviluppo industriale italiano ha subito un brusco arresto, ma dagli anni Venti si ottenne una buona riorganizzazione, tanto che allo scoppio della seconda guerra mondiale, nonostante i problemi riscontrati dopo la crisi del '29, riusciva a essere sufficiente per il bisogno interno di prodotti meccanici ed era avviata all'esportazione.
Il successo pieno di questo ambito industriale nelle esportazioni ha inizio dopo la seconda guerra mondiale. Non si riscontravano infatti in Italia i gravi danni a livello industriale che si sono incontrati in altri paesi, e grazie agli aiuti americani è stata possibile una grande ripresa. Si trovavano in Italia materie prime a basso costo, e questo rendeva le produzioni molto competitive sul mercato straniero. Il maggiore livello di esportazioni coinvolgeva le macchine per ufficio e la ferramenta. Le esportazioni meccaniche rappresentavano il 21% del valore totale.
Dal 1970 la concorrenza è diventata più aspra, a causa delle nuove tecnologie, ma l'industria metalmeccanica italiana è riuscita a confermarsi solida e affidabile. Gli investimenti, dopo un primo momento di incertezza, sono tornati ad essere importanti e finalizzati alla produttività del capitale e del lavoro. I competitor attuali a livello mondiale sono Stati Uniti, Germania e Giappone, ma attraverso processi complessi di riconversione e ristrutturazione la qualità dell'offerta italiana non ha eguali.
Competitività e qualità del Made in Italy
L'Italia è tra i cinque paesi al mondo che può vantare un surplus commerciale manifatturiero superiore a 100 miliardi di dollari, e negli ultimi dieci anni l'export è aumentato del 16,5%. Uno dei settori chiave di questo successo è l'industria del machinery. Su 496 prodotti, la meccanica italiana è sul podio per attivo commerciale con l'estero in 235 casi.
Nel 2017 un'indagine condotta da IPSOS ha evidenziato che l'Italia è uno dei paesi più conosciuti a mondo, è terzo dopo Stati Uniti e Gran Bretagna per livello di notorietà, e questo è dovuto sì alla storia italiana e al patrimonio culturale e artistico legato al nostro paese, ma anche alla competenza, creatività e unicità in moltissimi ambiti.
Italia riesce a tener testa a livello mondiale a paesi con un'organizzazione più precisa, con una presenza molto più alta di gruppi di grandi dimensioni. Leader nella creatività, nell'innovazione, nella qualità, nel design, dotata di una grande artigianalità industriale, riesce a fornire ai clienti esteri prodotti fatti su misura.
Siamo quarti in Europa per spesa in ricerca e sviluppo, e ancora in realtà le potenzialità del nostro paese non sono quantificabili, visto che moltissime imprese svolgono studi di innovazione sui prodotti per sviluppare adattamenti e personalizzazioni.
Attenzione ecologica delle aziende italiane
Uno dei fiori occhiello dell'industria italiana è la riconversione verde. Durante la crisi del 2009 è stato uno degli ambiti di investimento più proficui, che ha portato vantaggi competitivi, di innovazione e di fatturato. Scegliere di produrre e consumare nel rispetto dell'ambiente investendo in queste risorse offre una competitività e una possibilità di sviluppo che non ha eguali, e questa è la scelta che stanno facendo le industrie italiane, tra cui Varvel per tutto il ciclo produttivo dei variatori di velocità certificati Made in Italy.
Perchè scegliere i variatori di velocità made in Italy
La qualità dell'industria meccanica italiana è oggettiva e globalmente riconosciuta, ma oltre a questo ci sono motivi precisi per cui la scelta dei variatori di velocità prodotti made in Italy è consigliata. Eccone alcuni:
1) Attenzione ai dettagli: gli italiani hanno tanti difetti, ma sul lavoro l'attenzione che dedicano ai dettagli è assoluta. Scegliere un qualsiasi prodotto italiano significa scegliere la certezza di un articolo studiato e perfezionato nei dettagli, collaudato, di grande qualità perché figlio di storia, ma anche innovativo, sicuro per l'ambiente e Varvel pone attenzione a tutte le fasi delle sue lavorazioni, riuscendo così a portare ai clienti variatori di velocità fatti su misura, specializzati fin nei minimi dettagli. Sono 20 anni di certificazione di qualità, che risponde ai requisiti dello standard, soddisfando le aspettative della clientela e garantendo la continuità organizzativa durante i progetti di change management (processi di cambiamento molto frequenti in varvel).
2) Ecosostenibilità: Dal 2001 Varvel ha ottenuto i certificati per il sistema ambientale, con l'obiettivo di soddisfare il quadro legislativo applicabile e di identificare le caratteristiche che hanno un potenziale impatto ambientale e minimizzarne le conseguenze. Nel 2010 inoltre, ha installato un impianto fotovoltaico che copre il 20% dei fabbisogno energetico della produzione. Il resto dell'energia elettrica necessaria è ottenuto con un plus con certificazione di origine da fonte rinnovabile. il 100% del fabbisogno energetico è quindi devoluto interamente alle energie rinnovabili, con un risparmio di 900 tonnellate di CO2 all'anno. (per approfondimenti vedi articolo Come limitare i consumi energetici grazie ai vantaggi d'uso dei riduttori)
3) Materie prime sicure: l'Italia ha il sistema di controlli più accurato e severo del mondo, le materie prime utilizzate dalla aziende devono rispecchiare la qualità delle tradizioni. Di ogni prodotto certificato Made in Italy è possibile risalire all'origine in modo semplice e diretto, e questa è una delle dimostrazioni di fedeltà più grandi della produzione industriale. Varvel ha deciso di mantenere tutto il reparto produzione dei variatori di velocità in Italia, proprio per salvaguardare la qualità e l'esperienza nella produzione di variatori di velocità made in Italy e poter controllarne così la perfezione.
4) Creatività e Personalizzazione: le aziende italiane sono aperte a qualsiasi nuova idea, e cercano di seguire il cliente approfondendo le sue necessità per fornirgli un prodotto perfetto e adattabile alle sue esigenze. Con studi approfonditi riescono a offrire numerose alternative sempre qualitativamente valide, la modularità dei variatori di velocità Varvel ne è una prova. Ricerca e progettazione sono alla base dell'offerta della personalizzazione dei riduttori di velocità Varvel, che si impegna in studi innovativi per progetti internazionali, riconosciuti dalla comunità europea. (per approfondimenti vedi articolo Personalizzazione dei macchinari grazie alla modularità dei variatori di velocità)
5) Identità: la storia si fa riconoscere, l'esperienza nella produzione di variatori di velocità Made in Italy è uno dei punti chiave della affidabilità di Varvel. Non esiste problema che non si sia già presentato, le aziende italiane hanno storie e tradizioni non comuni e sanno affrontare ogni imprevisto in modo responsabile e veloce, per fornire al cliente tutto il sostegno di cui necessita. Varvel con i suoi variatori di velocità è presente dal 1955 nel territorio bolognese, ad oggi il 65% della sua produzione è destinato al mercato internazionale, e può vantare una produzione riconosciuta e una qualità dei servizi così efficiente da mettere a disposizione nel proprio sito la possibilità di ricevere i prodotti entro poche ore dall'avvenuto acquisto.
6 ) Competizione e garanzia: probabilmente gli articoli italiani costano più di altri, ma l'aumento del prezzo non sarà comunque all'altezza del miglioramento di qualità e servizi collegati al Made in Italy! La certificazione del Made in Italy infatti non si ferma al valore del prodotto finito, ma si prolunga per tutto il servizio clienti, l'assistenza in caso di problemi e la garanzia in caso di difetti. Non è quantificabile il guadagno che si ottiene comprando prodotti certificati Made in Itay. Inoltre, la qualità è strettamente legata anche alla scelta di personale professionalmente formato, esperto, il cui lavoro è sicuro e regolamentato. Ogni ingranaggio della catena produttiva ha trattato il prodotto in modo unico e accurato, e i consumatori pagano volentieri qualcosa in più per avere questo tipo di qualità. Questo è l'obiettivo Varvel, che mette a disposizione del cliente circa 200 operai specializzati, sia per il pre che per il post vendita, per ottenere variatori di velocità sicuri e duraturi nel tempo.